Non è mia abitudine bere birra alle 11.30 del mattino ma questo luogo merita sicuramente un’eccezione. È la sesta volta che il mio passaporto ospita il timbro colombiano e ancora ci sono luoghi meravigliosi e sconosciuti che mi suscitano emozioni da immortalare. Uno di questi è il deserto della Tatacoa, nel dipartimento del Huila, che avevo sempre ritenuto una meta appetibile ma non imperdibile e che ora includerei sicuramente nella Top Ten, se non addirittura nella Top Five, delle esperienze da vivere in Colombia.
Così come nulla accade per caso, credo che esista un momento per ogni dove e l’aver atteso tanto prima di visitare il deserto della Tatacoa trova risposta nell’incontro con due persone speciali che hanno contribuito a rendere questi giorni memorabili.
Selfie con Conny Vagabonda e Wilmer
La prima è Conny Vagabonda, una donna (e viaggiatrice) d’eccezione conosciuta grazie al blog e che fin da subito ho identificato come la persona giusta per percorrere un pezzo di strada. Lo riconosco, la mia avventura da travel blogger non mi ha portata dove desideravo ma mi ha messo sul cammino persone incredibili e le mie aspettative, apparentemente defraudate, hanno in realtà cambiato direzione e questi incontri sono la controprova che più di tutto mi interessa la gente…
Il secondo è Wilmer, un colombiano di 26 anni che mi ha fermata davanti al Parque del Peñon di Cali chiedendomi se ero una hippie e sull’onda del mio entusiasmoMocassino Uomo Con Pelle Scamosciata Rivetto Da In n0vwN8m quando gli ho detto che sarei andata a visitare il deserto della Tatacoa si è lasciato travolgere e ha deciso di raggiungerci per perdersi insieme a noi sotto le stelle. Un uomo d’altri tempi, nonostante la giovane età, con un cuore enorme, uno sguardo vispo e l’allegria di chi vorrebbe divorare il mondo in un boccone. “Una pelliroja super loca” mi ha definita, ignaro di quanto realmente ci sia andato vicino.
Tra le forme e i colori del deserto de la Tatacoa
Intro al deserto della Tatacoa
Prima di iniziare a raccontarvi del deserto della Tatacoa, è giusto dire che non si tratta di un vero e proprio deserto ma di un bosco tropicale secco che ricopre una superficie di 330 km2. Sembra che in tempi ormai remoti, laddove oggi sorgono prevalentemente cactus e arbusti, ci fosse un immenso giardino che ospitava migliaia di fiori e piante.
Panoramica di Los Hoyos al deserto de la Tatacoa
Tra forme e colori del deserto della Tatacoa
Quello che vediamo oggi, noto appunto come il deserto della Tatacoa, è il prodotto di una grande artista, la Pacha Mama, che con il semplice ausilio di aria e acqua ha generato un capolavoro di indicibile bellezza. E visitare il deserto della Tatacoa, una delle creature della Madre Terra, equivale a perdersi nel gioco di forme e colori di quest’opera maestra.
Panoramica del Cuzco dall’alto al deserto de la Tatacoa
Quelli del Cusco, un labirinto fluttuante in cui arancione e rosso scivolano l’uno nell’altro come due amanti appassionati, e quelle di Los Hoyos, la zona grigia, in cui si disegnano – tra i tanti – lucertole, tartarughe e fantasmi immacolati, con la presenza di arbusti e cactus (se ne contano fino a dodici specie differenti) che spezzano l’apparente monocromia del paesaggio sullo sfondo di un cielo blu cobalto in cui le nuvole, giocose, si rincorrono.
Sotto le stelle nel deserto della Tatacoa
La notte poi il viaggio è tutto mentale! Sotto un cielo carico di stelle (avete notato che nel deserto sembra di poterle afferrare con la mano?) c’è forse qualcosa di meglio del lasciarsi cullare su un’amaca e godere del puro piacere di essere lì, persi
con lo sguardo tra le costellazioni? Avrei voluto che il tempo si cristallizzasse in un istante…Tra i fantasmi de Los Hoyos al deserto de la Tatacoa
Il deserto della Tatacoa: come raggiungerlo e dove dormire
Dalla città di Neiva partono minibus diretti al deserto, poco più di un’ora di strada al prezzo di 15.000 COP. C’è chi trascorre la notte a Villaieja, noi abbiamo optato per il deserto.
Ci sono almeno una ventina di strutture che offrono la possibilità di accampare (tende e amache disponibili al noleggio) e di pernottare. Io ho alloggiato a La Tranquilidad, il costo dell’amaca per notte è di 10.000 COP (la meta se si arriva equipaggiati!).
Cosa e come visitare il deserto della Tatacoa
Importante l’escursione nel deserto. La Tranquilidad propone tour a prezzi accettabili, quantomeno sulla base di quanto mi hanno raccontato due ragazze francesi che alloggiavano altrove e hanno speso il doppio per la stessa escursione. Il giro si può fare a cavallo (15.000 COP l’ora ma dal mio punto di vista non ne vale la pena, io dopo quaranta minuti ho chiesto di rientrare) o in macchina (35.000 COP, con guida e conducente). Il tour di tre ore che passa per il Cusco, Los Hoyos e le piscine naturali – a loro piace chiamarle così, in realtà sono vere e proprie piscine in cui scorre l’acqua naturale, anche se io sentivo forte l’odore del cloro – è davvero piacevole.
Un’altra opzione, che è quella che consiglio dopo averle sperimentate tutte, è fare la zona rossa a piedi, in autonomia, possibilmente all’alba perché poi il sole diventa insopportabile – noi ci siamo persi ma è un perdersi in cui ci si ritrova sempre, ho visto davvero poche persone che procedevano con guida! – e magari noleggiare una moto (10.000 COP l’ora per due persone) per raggiungere la zona grigia. Questo, ovviamente, se volete risparmiare e preferite girare come cani sciolti. L’ausilio di una guida è un valore aggiunto ma non è assolutamente necessario, quantomeno dal mio punto di vista.
Infine, c’è l’osservatorio astronomico che aiuterà il viaggio tra le costellazioni. Io ho scelto di perdermi per conto mio perché l’astronomia è una materia che non mi appartiene e preferisco vagare con lo sguardo senza necessità di sapere come e dove mi porterà. Tuttavia me ne hanno parlato benissimo e probabilmente è una delle buone ragioni per visitare il deserto della Tatacoa…
Vita al deserto de la Tatacoa
Non è sempre facile descrivere momenti emotivi così intensi. A volte penso che sarebbe bello avere un chip interno in grado di catturarli per poi poterli rivivere a piacimento. Bello sì, ma impossibile, ed è questa una delle ragioni per cui scrivo e racconto, per cercare di immortalare quei momenti e poterli rivivere con il pensiero. A volte mi riesce, me ne accorgo quando, a distanza di tempo, rileggo ciò che ho scritto e sento il desiderio di tornare in quel luogo e in quel mentre. A volte mi riesce meno, è maledettamente difficile avvicinarsi anche solo all’idea del momento vissuto ma sono felice se riesco, anche solo per poco, a suscitare la vostra curiosità…
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Se ti interessa approfondire l’argomento consulta il sito dell’Ente del Turismo in Colombia.